Il profumo, l’odore, il sapore, l’umore, l’essenza, lei, io, insieme, sempre. Sarà vero? Si, lo sento. Fare finta che le cose non siano pericolose. I giochi oramai sono fatti, almeno per me. Credo di si, anzi…si. Insieme, la tranquillità ti pervade, sembra che il resto non sia mai esistito, che nulla abbia avuto l’importanza che oggi, lo stare insieme, ha. Ti sembra un’eternità. Invece ti accorgi che l’eternità non è ancora iniziata.
Cristina, il mio angelo. Invece cammina come uno di noi, respira, si agita, guarda, è curiosa, è bella….è unica. Mi sembrano un’eternità gli attimi che mi separano dall’ascoltare la sua voce tra una telefonata e l’altra, tra un incontro e l’altro. Sono con lei continuamente, costantemente, solamente. Ha scelto di stare con me, mi sta regalando gocce di vita che io farcisco con pezzetti di amore maturato lentamente, dolcemente, teneramente. Spero….anzi…sono certo che la quantità erogatami sarà infinita, visto che i miei pezzettini di amore sono parti di un unico Amore infinito. Un Amore che si autoproduce ad ogni incontro, ad ogni parola, ad ogni sguardo, ad ogni assenza…ogni volta che la sfioro per verificarne l’esistenza.
Quando nasci sai che dovrai morire ed allora godi della tua felicità in ogni istante mentre vivi , la vita si dimentica di tè e tù ti dimentichi della vita
Sono andata via di casa alle undici. Credevo che mi sarei ubricata e così ho ben deciso di muovermi in bici. Ho messo la prima cosa che ho trovato in casa e ho preso le chiavi. Volevo dannatamente uscire da questa schifosa prigione e sono uscita. Ho pedalato fino al tabaccaio più vicino. Ho comprato una bella scorta di sigarette, tre pacchetti. Merda, quella schifosa macchinetta non mi avrebbe dato il resto di dieci euro, ho per forza dovuto fare scorta.
Grazie a Dio, esistono le costanti. Non hai mai l'accendino quando hai appena comprato il pacchetto nuovo di sigarette, non hai mai l'ombrello quando piove e perdi il treno quando ti sei svegliato mezz'ora prima del solito. C'è chi ama definire tutto questo "legge di Murphy". Forse chiamare tutti questi accadimenti con un nome scientifico da' un tono e una certa rispettabilità, io, dalla mia, sono convinta che si tratti di pure e semplici costanti.
Silenzio. Rimase da solo. Lui e il suo bicchiere. Lui e il suo miglior amico e peggior nemico insieme. Decise di andare avanti per la sua strada, i suoi ricordi affogarono completamente nell’ultimo sorso di alcol che gli inondò le viscere fredde e desolate della solitudine.
Casa mia non è lontana da dove mi trovo ora. Forse è il caso di cambiarmi prima di andare a lavoro. Mentre cammino intorno a me sembra esserci il caos. Persone che si scontrano e non incrociano nemmeno lo sguardo, frenesia, pazzia, nevrosi di una città in cui chiunque sembra correre senza sapere dove andare, senza meta. La cosa agghiacciante è che in tutto questo, ognuno di loro sa dove andare, sa la meta. E’ la svalutazione della vita, non ci sono colori, realtà monocromatica.
Sono circa due mesi che dietro la mia casa ne sta nascendo un'altra. Si una casa in regola, sapete fatta di quei grossi, grezzi, mattoni grigi. Ora immaginate questa casa, pensatela senza il tetto, avete quindi solamente delle mura, con dei grossi spazi che dovrebbero essere finestre, altri spazi che sono le porte, il tutto issato su una piattaforma grezza grigia.
Un mare di scorie questo...decadenti e sonnacchiose uno spezzone di una pellicola imprevista e fin troppo prevista come stare ai piedi della montagana e cacciare la malignità con lo sguardo ibrido di schegge vetrose