...luce spenta... Le parole fuggono dalla mia bocca si alzano in spirali verticali come il fumo della sigaretta accesa che tengo fra le dita la voce rauca e graffiante dopo mille bicchieri dice verità incerte nasconde bugie inconsapevoli.
Ne ho incontrate di facce di kazzo, amici scimmie.
Parliamone degli amici? I più te lo metton in culo, rosicchiando una fica bellissima, pavoneggiano per fare i fighi. Farebbero di tutto per umiliarti, a man bassa, ti sgualciscono la bellezza che è in te, la virtù, l'orgoglio, la passione, anche quello che reggi per non crollare.
E' meglio la verità di tante retorica ruffiana, anzi dei puffi e degli UFFA. Meglio scorticarsi, un po' di birra nel fegato ed altre aerofagie, è il tuo cervello che non deglutisci, e sbuffa, è tutto quello che hai tenuto dentro, dall'infanzia, da quando ti ficcarono dentro un sogno giallo-ocra.
Tua madre che gioisce e guaisce, tuo padre che s'inforca una puttana di striscio. Chi sono io? Un'ameba strisciante, un grande fannullone che si masturba su Fiona May. Quella nera è una vera Morositas, dà fuoco alla tua erezione.
Dalla finestra osservo gente affannata.Oggi ho deciso di rimanere seduto ad osservare.
La gente e orribile,non la odio quello che mi fa terrore di loro e che si riproducono.Aborti ormai divenuti maggiorenni,rido all´idea.Il vecchio solleva il capo sorpreso e curioso dal mio riso.Un corvo insegue nel volo un piccione,guerra nell´alto dei cieli,sconfitte tra i mortali.Vittorie annebbiate,Un tono di musica misto a latino music e jazz fuoriesce dalla radio,danzo pazzo di tristezza e gioia.Sono lo scrittore piu noioso che mai sia esistito,peggio di me ce solo Pablo Neruda.Prima pagina, primo rigo, primo pensiero:”Confesso che ho vissuto”Su che cosa si basa la frase”Confesso che ho vissuto”:Potro´dire la stessa cosa anchio un giorno?E quel vecchio stupito dal mio riso?Anche lui racconta questo?
<<che fai? dove sei?>> <<sono a casa, non faccio niente, te? finito?>> <<si finito adesso, ho fame, faccio due parole, poi passo>> <<okey, ci vediamo dopo allora, ciao>> <<ciao>>
Sono l’altra faccia del mondo. Sono i tuoi sogni più vividi. Sono il boia della tua passività. Il carnefice del conformismo. La minaccia dei desideri. Il morbo del caso.
Credo che i clienti amino chiamarmi Angel, io preferisco Disgregatore dei piani di Dio.
Si fermò a guardare la donna per l’ennesima volta. Era lì, come tutti i giorni, la faccia appassita appiccicata al vetro unto della finestra. Guardava stancamente l’America che si barcamenava per vivere.
cazzo in volo da nuova delhi in quel posto dimenticato da dio dove vive dio ubriaco che non ha voglia di sistemare la biancheria sporca e vecchie bottiglie di vetro per la stanza e occhi neri nella valle di parvati per un mese due tre infine un anno la dove non cè niente aria buona e povertà manali malana kullu visioni di antichi valori fumate solide e sacre
Mi affacciai alla finestra, sperando che l’aria fredda del mattino riuscisse a tirarmi fuori dal clamoroso doposbronza che mi incatenava ormai da diverse ore. Il lattaio stava appoggiando con le mani nere le bottiglie bianche sugli scalini dei palazzi, stando attento a non scivolare sulla neve fresca.