4 barboni, 1 cinquecento alle 8 del mattino Pedro suonò alla mia porta - eravamo pronti per la partenza - prepariamo i bagagli (2 sacchi a pelo 1 zaino e 2 borse frigo piene e strapiene di birra) tutto era pronto - la 500 si dimenava al solo pensiero di dover affrontare un viaggio cosi lungo - "hei fratello bisogna prelevare i 2 alcolisti e siamo pronti...ora partiamo..."
Il primo natale lontano da casa lo passai da Fred. Abitava in un appartamento piccolo e triste vicino al parco di Brixton. Dalla stazione della metro distava quattro fermate di bus, quindi conveniva andare a piedi, anche se dovevi schivare gente fatta di crack che usciva dalle cabine rosse del telefono, vecchie nere senza denti persi nei lavandini di cucine, piccoli uomini incappucciati che giravano come plotoni su biciclette arrugginite e ragazzi con pupille grandi come le pasticche da cui dipendevano.
L’inverno del 2003 pareva un parabrezza durante un’alluvione. Le notti senza scopo s’accumulavano sul vetro e qualche colpo di tergicristallo le spazzava via, ma la strada s’intravedeva per pochi attimi, la tristezza s’infrangeva veloce nella mia vita come l’acqua avvelenata.
osservo una donna come te so che non valgo davvero un cazzo. Sei bella, una gran fica, qui servono dei refrigeranti, è tutto un modo ipocrita di questi uomini di contenersi, sapessi cosa succede ai loro ormoni.
Il film è di una noia pazzesca. L’unica cosa che invoglia è chiudere gli occhi , oppure toccare le tette a questa tipa che mi siede accanto, oppure fare le due cose insieme…