Mangiare. Fino alla nausea. Rapporto scorretto con me stessa, col mio corpo, con i miei pensieri. Rapporto scorretto con voi, con le parole, con i sensi. Viscere inscatolate, sesso in salamoia, brandelli di religione fritta, frattaglie di politica ed istruzione. Arte saltata in padella, cuore in flambè, occhi con contorno di ipocrisia, mani sottaceto. Ho degustato il migliore sangue presente sul mercato, ho degustato le vostre assurde teorie al vapore, ho degustato l’insipido sugo dei vostri corpi, ho degustato…
mia madre è americana mio padre russo sono morti 19 anni fa, ed io credo di essere arrivato; ho 74 anni, l'ospedale che mi ospita è a roma...mi hanno dato una stanza con internet... ho aquistato 7 anni fa questo portatile che esplode di racconti romanzi poesie che qui in italia non ho mai pubblicato...
è proprio vero che se uno stronzo dal nome stronzo non scrive come un annoiato depresso...o puttanate pseudamente nere, non è un artista o poeta o... cojoni che non siete altro... noiosi annoiati, finti depressi... vivo in strada da 15 anni e vi guardo dentro.. poveri..ho compassione di voi... siete quelli che fanno vincere il cinico...
I pensieri non scivolano più tanto bene da un po' di mesi. Le parole scivolano. Troppe. Troppe. Che me ne faccio dei suoni della gente? Stupidi rincoglioniti. Mi sveglio al mattino e non ho voglia di far nulla. Me ne starei immobilizzata tra le coperte che puzzano di corpo. Generalmente, mi tocco la figa al mattino. È umidiccia e sa di pesce, ossai dell'odore del sonno...vi sarà capitato, no? Me la tocco e mi alzo. La masturbazione mi fa insalivare tutta la bocca e spesso bagno il cuscino. Ma mi rende soddisfatta per quegli 11 secondi che dura il piacere. Spesso anche meno. Mangio. Mi vesto. Faccio qualche cazzata, come fare le camere, sistemare la cucina, far da mangiare. Far da mangiare mi prende. È una cosa che mi soddisfa. Fosse per me, cucinerei all'infinito, per non sentire il tempo che scorre pesante.
Sono solo, seduto in disparte nella stanza vuota,desolata; sono immobile,non ho la forza per muovermi o reagire. I miei pensieri sono fuggiti chissà dove,mi hanno abbandonato.
gli saltò addosso e cominciò, si sentiva guiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!! io ero piccolo e non capivo, chiesi di quel ricciolo che gli usciva dalla pancia
Penso e ripenso a quello che è successo in questi ultimi tre mesi. Questa mia retrospezione del passato recente non mi da pace, tanto che terribili angoscie mi opprimono ogni sera prima di cadere nel mondo onirico. Non riesco a capacitarmi della realta', quello che era sempre stato un solido presente è crollato in un'attimo. Penso di essere ammalato..... Non riesco a trovare una soluzione e la cosa mi urta prepotentemente.
Usciamo dal posto dove si era tenuto il concerto,una vecchia casa nella zona nord-est di Milano, e ci dirigiamo verso la mia macchina,parcheggiata dal lato opposto della strada;c’è Pietro con me. -Quante birre hai bevuto?Ce la fai a guidare?-mi chiede. -Qualcuna.Certo.-