Era circa un bel èò di tempo che meditavo all'idea di fare un "salto al di fuori" della società , manon nel senso di migliorare o migliorarmi, solo nel senso di uscire dai soliti probelmi di tutti. Avevo (ora ne ho 28) 24 anni, e avevo sempre passato una vit "DI MERDA" per quanto mi riguarda, a dispetto di molti che dicono che la vita era bella ene valeva la pena di viverla, io non me la sentivo più di lottare continuamente, a recitare il bravo ragazzo, a starmene seduto in disparte....volevo essere io il protagonista della mia vita.
aceto in un temporale di zucchero filato mi ritraggo indietro come un calzino di lana sono finito tra i colorati e ora vedo tutto un confuso mix di sapone e acqua calda ______________________ www.dariociferri.blogspot.com
Paese disperato, sperso tra le montagne abruzzesi Torricella Peligna e la casa natale di Nick Fante, padre di John John Fante lo scrittore coraggioso, John Fante lo scrittore americano di origini italiane.
Io sono quello là, mi vedi? Quello seduto in fondo alla stanza che scrive. Là, in quella penombra, dove si alza una nuvola di fumo tra pareti gialle e macchiate. Possibile che non mi vedi?
Era splendido tenersi per mano Era unico stare a guardare il cielo ma il dubbio di non essere lì mi ha lasciato perplesso non c'è via di uscita... capisci?
arriva quando ormai le sveglie dei vicini stanno per suonare
la sento armeggiare con la serratura mi sveglio e sorrido, ma lascio che ce la faccia da sola ad infilare la chiave nella toppa. aspetto immobile anche dopo, quando con qualche passo è già dentro.
Ero ad un tavolino di un bar, solo naturalmente e lì mi si avvicina una ragazza , mi incoraggia a seguirla ,mi fà uscire dal locale e mi chiede una sigaretta ed io come un coglione le voglio chiedere il nome , ma non riesco a aparlarle allora lei mi guarda e mi dice che si chiama Giulia, e che è fidanzata , il fidanzato è il guardiano , il buttafuori del locale, la rapirei con tutta la sua bellezza, lei mi strizza l'occhio e se ne và con un grazie.
L'altra sera giravo per Milano con in mano una bottiglia di wodka e nell'altra tenevo 50 euro , ero le 10 :30 , qquando eccitato mi diressi verso un 'angolo di Loreto , lì una ragazza bruna mi vede è lei , la ragazza della porta accanto quì , mentre fuma ed io in maniera molto veloce, le chiedo se vuole portarmi da lei per fare l'amore, lei mi guarda ed ammicando con la boccca mi dice di seguirla.
Questa è una specie di confessione, credo. La gente deve sapere. La gente deve sapere che senza sacrifici non si ottiene niente. La gente dirà che ero peggio di Hitler, un pazzo, il Diavolo. La gente deve sapere che la capacità deriva dall’esperienza.
Quella mattina arrivai all'università e mi misi a parlare con un tipo con il cappello che cercava di spiegarmi perchè Rimbaud fosse meglio di Baudelaire, o forse di Topolino, non ricordo, non ascoltavo. "Mi stai ascoltando?"disse. "No", risposi. "Amico, tu hai bevuto". "Si". Mi lasciò perdere, andai fuori e mi girai una sigaretta. Vidi una che era seduta su un gradino. "ciao" le dissi.
La tavola era pronta, la miglior tovaglia, i piatti sistemati, posate di classe nella loro semplicità, eppoi il profumo nell’aria, la musica lieve dall’hi-fi, luci appena soffuse che creavano un ambiente speciale, leggerezza e stile nella romantica sera che l’aspettava. Poi si fermò…e pensò: “caspita…tutto questo solo per ficcarglielo in corpo!” Si voltò verso la tavola agghindata…rise di gusto…si sbottonò la patta dei pantaloni ed estrasse colui che l’aveva fatto diventare così coglione quella sera…che gli aveva fatto preparare tutta quella stronzata….
Ore 19:30. Un blocco allo stomaco, devo fumare. Scendo le scale,fuori tira vento, un vento pieno di malinconia. Un pacchetto di lucky strike da 10, lo stesso secco sapore delle sue labbra che ormai ricordava a malapena. Quello che ci si ricorda più spesso e come possa essere stronza una donna. L'accendino esalava il suo ultimo respiro.
Eravamo tornati da un'inferno di alcol, si stava proprio bene a casa. C'era la stufa, la compagnia degli amici, le stronzate per ridere un po'. La serata si era terminata in un modo perfetto. Non sapevo ancora cosa mi aspettava.