Quando non sei capace né di amare, né di odiare, né di arrabbiarti, né di scherzare, né di piangere. Quando non trovi più la via da seguire se mai ce ne è stata una.
Scendevamo nel gomito sudato E fangoso della strada che tagliava il bosco, correvamo il rischio di perderci, ma ci perdemmo poi, soli. Allora sembrava geniale andare a nasconderci sotto un ponte di sassi per fumare sigarette e bere birra e poi inebriati scambiarci insulti.
scambio ogni piacere e ogni dolore per non provarne più nessuno un macabro limbo triste e ironico di grigio-nero non sento giorno o notte mi avvolgo con la nebbia tra i miei denti il bianco perchè il riso è tutto mio
E’ pomeriggio, sono le cinque e un quarto. C’è sole ma non fa caldo, non troppo. Sono seduto su una panchina della stazione di Brescia al binario 3. Sulla panchina affianco a me una ragazzina bionda fuma avidamente una Marlboro Light, la fuma come chi non ha nessuna voglia di fumare. Sono stanco, vengo da quattro giorni di lavoro che mi hanno fatto morire di fatica e di noia e di sonno, e di e di e di.
Tira la sigaretta come se fosse aria pura,come se non respirasse da mille anni. Nel mentre guarda il cerchio rosso che si avvicina freneticamente come una volpe sualla sua preda vicino alla sua bocca vicino al filtro ( che poi cazzo di filtro se poi non filtra nulla ). Pensa. Pensa al fatto che oggi ha mandato a cagare la sua migliore amica,per cosa poi ? Per uno che l'amica dice di amare. Questa è una consuetudine nella vita di lei. Sarà che manca poco al 28 giorno,sarà che si sente mancare Lui ( Lui che accusa lei di non volerlo lasciare andare, lui che le dice che quando esce con una si blocca per causa di lei. Lui è un idiota. ) Sarà forse che aveva progettato tutto,fin troppo bene nei minimi dettagli e come al solito tutto è caduto come un castello fatto di sabbia, o forse è il fatto che si sta dansdo della sciocca per essersi illusa l'ennesima volta. L'amore,la vita, il denaro,la famiglia, gli amici, GLI AMICI. Si guarda intorno : aveva mille passioni bè non che ora non ne abbia ma ha dovuto aggiustare il tiro.. le hanno detto che aggiustare il tiro significa crescere,maturare,mettere la testa a posto. Questo le hanno detto. Ma lei mica pare convinta.
Bruma, è la terra che fuma che di ombre sfuma gli orizzonti di piuma... Luna, luma quest'impalpabile spuma che in perle si frantuma nel soffio di schiuma.
é uno di quei giorni dove: una parola può sgretolare la pietra, dove un gesto può sedurre il tempo, dove uno sguardo può ardere l'inferno ed un bacio gustarsi il paradiso.. la voce dello spirito è il mio purgatorio, e l'odore della vita pulsa nell'aria ..ma forse sono tutte stronzate, ed io sono sempre il meraviglioso stronzo che sono sempre stato
Sciroppi ipnotici, momenti statici di situazioni fragili rendono il tempo instabile... Cristallo!il limite valicabile, Suadente ilmomento selvaggio nell'ora della metamorfosi. I mutanti traboccano dal loro ebbro naufragio nel torpore di un giorno da crisalide
Ne ho visti scrittori, sudati, sudici, marci sporchi dentro fino a non avere più nulla di buono se non la penna, poveri diventare ricchi per rimanere poveri, ricchi non saper trovare la loro vena,
Compongo questo componimento, stando attento a "dove sbatto la testa", la testa è come il cazzo, più si arrabbia e più s'indurisce, non c'è verso, appena vede qualcosa che lo eccita cambia "gradazione" ed ascende, sale-sale e s'ammala di fiche, fiche pelose, fiche languide, su cui ed entro cui ossigenarsi, respirando il caldo "asciutto" che, appunto, asciuga le intemperie della "fatica", l'uomo dopo tanto lavoro lavora ancora, ancorandosi ad un pelo che lo inumidisca di piacere, saziando i suoi istinti da animale indomabile, che con irrispettosa arroganza, guarda le sue calze ed incalza con portentosa energia, tutto dentro, non lesina in "complimenti", ma si complimenta con lei, mordendole il grilletto con allegretta "monotonia".
Sgomitavamo controcorrente tra la folla di quel sudicio locale, era già il terzo assenzio che tracannavo, insieme ad Alex. Bevevamo e vomitavamo come due barbone, puttane alcolizzate senza ritegno.
Non c'è fine al vuoto di troppe menti umane, non c'è dignità nei gesti distratti del bipede che mi siede accanto, la sua mimica facciale mi ricorda quella di un fiore di plastica che poco prima ho scambiato per vero. La notte ci piace perchè nasconde i particolari oziosi, come il ricordo. Il vuoto della memoria lascia spazio al disgusto universale, al tedio di meccaniche collaudate e ripetute troppe volte.
Vorrei gridare al mondo il mio dolore scoperchiare la mia tristezza mascherata di gioia scoperchiare i tetti delle persone che non ci sono più scomparse dalla mia vista