schiacciato dall'ipocrisia stanco di subire ingiustizie circondato da occhi che sfuggono mi muovo a rilento cerco di correre manon riesco come una moviola sento il peso di ogni movimento come se fossi vecchio guardo l'orologio è quasi ora mi do' un pizzicotto magari è un sogno.
È dove i miei pensieri corrono che cerco il Sole, a volte la luce pullula di spettri e ricordi l’aria si fa pesante, carica d’aromi: polvere da sparo. Attimi, momenti di felicità, poi silenzi e poi ricordi… Quanto questo scorrere silenzioso pesi non lo so, so che mi pesa il passo di chi si allontana so che a pesarmi è anche di più la voce del silenzio. Gente che vende la sua merce avariata a peso d’oro e il tepore del mattino scompare e le notti anche: il talento è svenduto, declassato da chi ha il talento dell’inettezza.
la notte se ne va..l alccol si fa sentire..sono ubriaca?forse un po..ma sentirsi viva non è forse anche questo?essere piu veri di cio che si è..o di cio che ci si è mai sentiti..non tutto deve avere un senso..non per forza bisogna essere soddisfatti..la vita è solo una convezione..è realtà..meglio vivere in un sogno..meglio estraniarsi..la follia ha un suono cosi dolce..in fondo è l unica via..non capisco piu nulla..ed è l unica cosa che importa ormai..tutto passa..tutto scorre solo cio che sento in questo momento durerà..e non so nemmeno cio e voglio..
Le urla mi imprigionavano nella mia stanza sentivo ma non riuscivo a capire cosa c'era di cosi' cattivo, perchè essere cosi' crudeli non avevo dubbio, mi sfuggiva qualcosa i pensieri innondavano la mente, che, preoccupava gia' particolari esseri. Non trovavo la soluzione, ma ero calmo. Quelle urla erano impossibili, non esistevano non puo' esistere una macchina che faccia' cosi' male, non puo' esistere un pensiero cosi' malvagio, non puo' essere disegnato un pensiero cosi' macabro. Ma ora non mi importa, per un secondo ho cancellato tutto.
Il caldo era insopportabile, la notte tardava ad arrivare in quella stupida stanza. Io sudavo, dentro e fuori. Mi giravo e rigiravo tra le lenzuola, e il cuscino sembrava aumentare il mio fastidio. Mi alzai e presi un bicchiere d'acqua, ma neanche quella riusciva a calmare il mio senso di oppressione. Cristo, non siamo in Africa. O forse si. E' tutta colpa del riscaldamento globale, e' tutta colpa dei frigoriferi, è tutta colpa..... ma vaffanculo. Mi continuava a ronzare per la testa un fumetto di Pazienza, gli ultimi giorni di Pompeo. Forse stavo vivendo anche io i miei ultimi giorni. Chi se ne frega, ora ho solo il caldo nella testa. Quella notte la passai sulla poltrona, con sempre una sigaretta accesa. Feci fuori un pacchetto di pall mall blu in un attimo.
Spesso ci alziamo come guerrieri pronti a tutto. Ci guardiamo allo specchio e nei nostri occhi c'è il fuoco e pensiamo: "questa volta non mi fregano, gli faccio vedere io chi sono, basta sono stufo!". E' il fuoco che ognuno di noi ha dentro di se....dura poco, basta uscire dalla porta ed è subito cenere.
Roma-Milano colmo di speranze. Milano-Roma con le palle piene. E di nuovo qui a scrivere, da solo, sull’insignificante deschetto di una scialba carrozza di Eurostar. Aspetto chi mi capita questa volta… Parlo del mio imminente vicino di posto, ovviamente. Allorché uno inizia a viaggiare, si spera di poter avere una gran gnocca o comunque una persona interessante a fianco (mi viene in mente Tyler Durden nel film “Fight Club”). Ma alla fine capita sempre il solito cesso: l’anziano che tossisce, l’obeso che ti priva del già esiguo spazio a tua disposizione, la ragazza orrenda, la donna insignificante e piena di rughe.
che sia una spugna a dare il ritmo alla mia vita una scatola di meccanico alcuni pezzi di lego montati alla rinfusa che sia un giaciglio a farmi da caserma un podere ad accogliere i miei tormenti una scuola a focalizzare l'angoscia
Dopo la quarta doppio malto divento molesto. Entra un cinese nel locale. Capelli neri, carnagione chiara, espressione seria. Si siede sullo sgabello vicino al mio. Ordina sandwich e Coca-Cola. Provo a stare zitto, ma se stasera non rompo il cazzo a qualcuno esplodo, così attacco a dire al cinese: "Capiti a pennello caro mio. Mi spieghi perchè mai non ho mai visto un cinese nano?...
ultimo giorno in ufficio prima di un breve ma meritato periodo di riposo. Meritato perche' le ferie sono sempre meritate. voglia di rilassarsi, tanta, voglia di mare, di sole e di donne. oggi la celebrazione delle ferie e' inziata alle 12, con sangria e salame, poi recioto, poi birra, ora gelato e tra 2 ore e mezzo tanta birra fredda in bicchieri da pinta, poi in centro per l'aperitivo e il dopo cena, senza passare per la cena, per evitare di perdere tmepoe occupare spazio nello stomaco indebitamente. L'unico porblema potrebbe essere che c'ho i coglioni che girano ad una velocita' folle, speriamo passi.
il sudore accompagna i passi di questa orrenda stagione piena di luce gonfia di voci solo la grotta del mio povero cuore rimbomba dell'eco d una vecchia storia vecchissima decrepita storia di un tempo in cui il domani era un giallo canarino evaso dalla miniera
attendo sull'albero un filo di vento cerco di spazzare via la delusione cosi' sono solo con me stesso ma non mi dispero, potrebbe andare tutto molto peggio ripenso ai tratti spigolosi dei tempi passati l'amarezza e il rimpianto prendono posto, ma non troppo tanti ricordi, alcune incertezze, qualche dubbio non mi lascio sconfiggere dal vuoto-voragine ma ora io e lei cavalchiamo il dragone arrabbiato ad ogni scossa siamo sempre piu' vivi osservo lo schifo che respira intorno a me e in un attimo la rabbia esplode nelle vene non mi importa, lascio andare sono sconfitte gia' calcolate, fallimenti gia' passati corriamo nel prato immenso e non pensiamo a nulla con la leggerezza che ha un bambino o un'uccello al primo volo non mi importa che ci sia qualcosa nella noisa spirale siamo solo noi due sopra il dragone
lo stronzo eccolo lì lo stronzo che si sente in dovere di "ringraziarmi" maldestramente a modo suo "dai è carino!" dai è solo uno stronzo
ma va bene così non fa niente mi ci voleva... lo stronzo volevo uno stronzo!
Uno stronzo per togliermi un peso enorme per rinnovarmi per trovare l'istinto sepolto sotto le piume del brutto anatroccolo per avere quell'audacia che volevo per fare un passo che avrei dovuto fare da tempo