Affetto zucchine Verdi, lunghe e intostate. E le cucino al vapore. Sembran cazzi marziani disfatti e languidi In preda a visioni di fiche planetarie. Le mangio per dieta. Dimagrante. Ma mi fanno schifo. Giuro! Adoro labbra silenti e rosee e tese Per sequenza di baci E sessantanovesche posizioni Che mi diano un po’ di vita.
Un pomeriggio D’estate Sul lago di Como Avevo otto anni; C’era una pace assordante, muta, Terrificante. Dissi: “Bacio il silenzio!”. Piacque a mia madre, quella espressione Infantile e veritiera. Ci scrisse una poesia. Vinse pure un premio letterario.
Ho sciabordato Litri di distillato di bacche di ginepro Per risciacquare Il mio fegato malsano. Speravo di obliterare ricordi Ottundere pensieri Richiamare avi Per confortarmi. Un cazzodiniente! Placebo sovrabbondante! Stravaccato su instabile Sedia lunga Come si dice in francese nobilizzante Alla luce di insensate stelle fisse
microracconto della settimana. domenica sera. rientro dalle vacanze, giornate di mare, sole e noja mortale. Femmina al seguito a blaterare di fiori e sedie per rinnovare la cucina, a rovinare il gusto del volger lo sguardo al panorama faunistico (ittico trattandosi di passere... di mare). Coda in autostrada per il rientro, con accompagnamento sonoro descriventemi il tavolo rustico dell'IKEA che certo e' bello ma la qualita'... eh? la qualita'?
mi sono svegliato alle 8.40... ma lascia stare il ritardo in ufficio che tanto ormai loro ci sono abituati, al massimo fanno una spalluccia mormorando "CHE VOI FA?" per me invece di ritardo in ritardo diventa tutto un eccitando. ineccitabili questi colegue. non è questo comunque.
Non c'è mai fine al vorticoso pensiero che mi fracassa il cranio. Io che me ne sto intrappolato nell'ufficio, un'ameba che fissa un monitor, un automa che risponde al telefono dopo due squilli... Questo è il guscio, cari miei. Qua dentro (e ve lo dico mentre mi batto il petto con un pugno), qua dentro cosa c'è? Come si libera uno spirito libero? Come può sbocciare un fiore senz luce nè acqua? La luce se la va a prendere, l'acqua prima o poi arriva. Ma qui siamo in un cazzo di deserto, un deserto senza sole. Fa caldo ma non piove.
Ho detto a quel mio amico che quella gran merdicchia d'un culetto che lo tira matto e poi ci gode (poveretto) secondo me non sta svaccato in spiaggia a Formentera secondo me è a Milano all'idroscalo o sui navigli o dentro casa sua a rompersi il cazzo il fatto è che lo prende per il culo (ma non come vorrebbe quel mio amico)
io vivo per me, per le mie vene, per i miei orgasmi, per quella voglia di esistere che mi preme dentro. Non mi date NIENTE, e me lo faccio bastare comunque. Continuo a scappare da inutili domande, vi ignoro mentre mando giù senza pensarci la mia birra fredda. Involtini primavera che mi ungono le dita. Succhio le falangi e succhio i rumori del mondo. Certa gente non te la scegli, ti capita e basta come una disgrazia di merda, un vaso che ti cade in testa. Certa gente la subisci e stai zitto, ormai sei troppo stanco per opporti, per discutere. Certa gente ti DEVE star lontano, almeno adesso.
Questa fottuta macchina stampatrice non funziona. Lo dico al mio caporeparto e lo stronzo sbuffa come se fosse colpa mia e non dei capitalisti del cazzo che ci fanno lavorare con dei ferrivecchi. Mi succede sempre alla fine del turno poi, e non che sia meglio questa cosa. Devo riempire un modulo quando qua si blocca tutto, e poi portarlo al signor Aliscot. Almeno il tipo è un bravo cristo, lo sa bene che non voglio fregarlo, e delle volte me lo compila lui ‘sto foglio assurdo. Le ragazze dell’altro reparto hanno già finito. C’è la biondina nuova che mi passa e ripassa davanti da una settimana. Delle volte ho la sensazione che lo faccia solo per farsi vedere da me, insomma fa la strada più lunga per andarsene in cortile a fumare una paglia. Ma io ci vado cauto con le fighette sul lavoro, insomma, mica sto a fare il figo qua dentro. A volte sembra che mi sorrida. Ma ci sto attento dico, insomma ‘ste ragazzette dei quartieri di merda, intendo i buchi di culo della città come il mio, hanno sempre un ghigno sul muso. Non capisci se ti sorridono o ti prendono per il culo. Lei è carina un frego però, e la dico alla buona. Dico di quelle dal visino dolce, davvero, non le solite sbrodolone della corea dove sono nato.
credi,compra,lotta,libertà,democrazia,religione,dio e la morale,civiltà macchiata di sangue,televisione,realtà.l'arte,la letteratura,filosofia,la storia insegna,non insegna.io,tu,noi,bene e male,tolleranza,giusto,sbagliato,lotta armata,rivoluzione,resistenza.la scuola,la vita,il lavoro,la morte,la giustizia,la mafia,l'ordine,l'anarchia,i soldi,i soldi,i soldi,i soldi,,la strada e le puttane,la politica e i politici,progresso,progresso,progresso,credi in dio,il peccato,la chiesa,sei un drogato,pentiti,sei una checca,sei un ladro...sei!non devi pensare,devi solo fare,fare,fare,fare.cumulo di parole e di merda e stronzate varie.
OMMIODDIO... soffoco non ho aria mi manca il respiro E' come se cercassi l'ossigeno vitale nel vuoto
OMMIODDIO smetti di stringermi le mani attorno al collo cosa cazzo fai?? così mi fai male... mi stai strozzando?? MI STAI STROZZANDO?? si cazzo... mi soffochi!
OMMIODDIO perchè ti sto lasciando fare perchè?? PERCHE'? Mi stai lentamente uccidendo. OMMIODDIO mi stai ammazzando.. sto morend...
li ho visti spesso intorno a me si fingono qualcosa, giocano al dolore imbroglioni mascherati di fango cambiano e passano uguali alle nuvole sono stupidi e vanitosi orgogliosi di cio' che non sono e provo ad evitarli, a cacciare via queste mosche perche' come mosche si nutrono di merda dolore, disperazione, morte, aldila' usati come pane o fazzoletti di carta la stupidita' infinita di viziate creature non ha mai fine quando ci si mette in mostra la pena piu' grossa da sopportare e' continuare sentirli parlare non riconoscono l'errore mai corrono e giocano fingendo un malessere inventato e disegnato da una fantasia macabra e stupida
secondo me il mondo non funziona per svariati motivi.uno di questi è che troppe persone parlano di cose che essenzialmente non conoscono.per esempio il papa parla della famiglia e incita le coppie a fare più figli,quando lui una famiglia non l'ha mai avuta,figuriamoci dei figli.quelli che si definiscono al giorno d'oggi fascisti o comunisti parlano di cose che non hanno mai vissuto veramente.vorrei vederli con i fucili puntati nel culo ai tempi di hitler e stalin.i politici parlano della scuola mentre credono che il 1492 è la data dell'unità d'italia.si parla troppo e male al giorno d'oggi e la cosa può avere ripercussioni pesanti sul mondo.ma l'uomo è troppo stupido per capirlo.
Era un torrido lunedì d’estate. Sedevo al bancone del mio solito pub, fuori ci saranno stati trentacinque gradi. Sudavo e sorseggiavo una birra fresca. Saranno state le sei e mezza del pomeriggio. Le mosche mi ronzavano intorno ma io non vi facevo caso. Il proprietario del pub era un tipo cordiale, dall’aspetto un po’ strano per colpa di una faccia rovinata dalle cicatrici dell’acne. Lo fissavo e pensavo a lui quindicenne di fronte ad uno specchio che si massacrava la faccia a furia di grattarsi via i frignoli. Buttai giù un altro sorso di birra. A parte me ed il proprietario, non c’era nessun’altro nel pub. Forse il cuoco in cucina che scongelava qualche hamburger, ma non ne ero sicuro. Faceva troppo caldo quel lunedì, anche per scongelare carne macinata.