C'è sempre qualcosa che mi sfugge, non ricordo, non ho capito, sono un ricordo sbiadito nella memoria di qualcuno che non riconosco, ho perso lucidità, non mi riconosco. Sono una vaga memoria di me stesso che sbiadisce giorno dopo giorno, stò scomparendo dalla mia stessa mente.
La musica che mi confonde, mi parla di un mondo di poesia che finisce al chiacchierio delle megere che vivono intorno a me. La gente affolla le chiese per un ora scarsa di carità cristiana, svanita all'apertura dei portoni, ritornata feroce umanità al galoppo di se stessa, barbara persecuzione di se stessa. Alla luce del giorno tutto ridiventa carente di significato, alla luce del tramonto si intravede un percorso possibile, una risposta accennata, sottintesa, che il buio della notte nasconde, definitivamente, per riproporne una nuova versione il mattino seguente.
Paziento nel pensiero di essere da solo, seduto alla mia scrivania, perduta nell'universo, qui accanto alla finestra da dove vedo la pioggia, che cade fitta e battente, noncurante degli spiragli aperti fra le nuvole, nei quali i raggi tiepidi del sole di fine settembre si insinuano.
Siamo tutti in equilibrio tra la vita e la morte, tra la gioia e la disperazione, tra il reale e l'assurdo, tra la ragione e la follia. Una donna tenta il suicidio in un appartamento spoglio, vuoto d'amore e comprensione, simula un incidente banale.
La vita vista dal fondo di questa bottiglia ha il sapore del purgatorio.Mi piacerebbe alzarmi da questo letto e prendere un coltellaccio e squarciare il cielo.per vedere cosa c'e' dentro.magari solo merda a chili che ti si rovescia in faccia...vorrei riempire la siringa e guardare il liquido intrappolato dentro che mi fa' l'occhiolino e con un sospiro spararmelo dentro.cosi'.per non sentirmi per un attimo.per sentirmi del tutto.per (non)sentire...
con gli occhi tristi... ...e il cazzo in bocca... ...sorridi e piangi... ...cosa fa la povertà... ...gli occhi tuoi così... ...e io qui che volevo non pensare... ...e invece...così...
Provo a non pensare, l'unica soluzione è lavorare a qualcos'altro, occupare il pensiero. Smaltisco la birra, sparo stronzate, leggo Bukowsky e mi viene voglia di scopare. Cafè letterario. Scatto qualche foto hai passanti, qualcuna mi mostra anche il culo. Qui due parlano di viaggi, sono due ignoranti che non sanno nemmeno dire Premi Nobel. Rimango stupefatto dalla cosa, una ragazza poco femminile esce dal bagno. Però un pensierino ce lo farei, e anche su quella che non sa dire Premio Nobel. Allepra. Tutte le volte che penso a questa parola figurano due coniglietti, uno azzurro e una rosa. Che chiavano chiaramente. Penso, ma esiste il femminile di coniglio? Coniglia possibile? Cazzo ora si che mi posso bombare la tettona che non sa dire Premio Nobel, sono un suo pari. Parlate un pò di sesso cazzo, alla fine è quello che volete! Cazzo fate gli sdolcinati solo perchè è la prima volta che vi vedete! Risatine e cazzate varie, lei ha un piercing sotto il naso, minchia che scopata che verrebbe fuori. Ho un pisello grosso, si tratta solo di metterlo in mostra, come la mia macchina fotografica insomma. Penso che so usare bene entrambi.
Mi squilla il telefono, lo butterò via un giorno, sempre nei momenti meno opportuni. Cristo Dio era lei, ore a non pensare e invece eccola lì, dall'altra parte della cornetta. Chiude con me chiama un altro mio amico, bella scommessa che sto giocando. Non sono mai stato buono al gioco, sempre sfigato. Parlano di simboli adesso, provano a capirsi, non ci riescono, mettono pezze nei discorsi. "Hai ragione, Ë davvero così!" "Penso che dentro di me non sarò mai una persona...come posso dire...una persona di merda, una persona sporca" "Cioè per un certo senso lo sono però non nel senso fisico" Ho capito che questa deve essere una gran vacca. Fanculo, penna e agenda nuova. Questi diavolo di portatili mi permettono di scrivere alla velocità della luce. Brutta serata, scopata mancata dannazione, sto diventando un sentimentalista, Sto male per una donna?? Non esiste.
i sassi enormi che scendevano e pesavano facevano trascorrere le notti piu' velocemente saltavi da un posto all'altro, non sentivi stanchezza avevi solo una gran voglia di sballare, senza pensare ai tuoi tremori prendevi sempre tutto quello che passava ti sei scopata anche un cesso l'altra sera, ma te sei fatta cosi' non ti importa nulla sei passiva e inerme quando ti conobbi non volevo sapere niente di donne ero ancora in uno stato pietoso beviamo insieme, parliamo, ma non mi ricordo di cosa scopiamo nella mia macchina con le impronte di gatto sul cofano non ci si prende in giro, la vita da sempre nuove possibilita' anche se spesso te lo mette nel culo lo stesso
Accartocci la tua vita tra le solite stupidaggini parole, discorsi, lezioni universitarie proprio senza pensare all'utilita' che hanno per te sentenzi dogmi che pensi verita' assolute quando poi la verita' in fondo chi la conosce... saltellando, ti vedo correre qua e la sempre indaffarata sempre piena di vita e piena di mille cose da fare io, non so, forse sbaglio io, sono sempre stanco stanco della mia stanchezza stanco della tua caparbieta' i giovani corrono da tutte le parti parole, discorsi, lezioni universitarie credono di avere il mondo in pugno quando poi è il mondo che ha in pugno tutti noi i piccioni fanno da cornice a questo quadretto patetici lottano per una briciola altro che il mondo come qualcuno vuole l'andare avanti e indietro crea scompiglio anche un po' fame e si ritorna al punto di partenza il gregge è radunato dal suo pastore il recinto è chiuso nessuno è fuori nessuno lo puo' essere se no muori di fame e tutti preferiscono la pancia piena e, a volte, la testa vuota...
c'è. è importante che ci sia. respiro e fuoco c'è. è importante. questi cazzo di poeti che non danno e non prendono. siete animali al sapore di vento contenitori del nulla... ma vai a cagare saccenza!