In quel periodo avevo ancora qualche soldino in tasca, frutto della mia vita precedente, quella in cui ero un rispettabile impiegato che ogni tanto beveva qualche bicchiere in più.
Era un mercoledì notte, o forse un giovedì, non ricordo bene, comunque c’era poca gente ancora in giro a quell’ora.
Non sapevo dove andare, avevo bevuto qualche cocktail e non mi andava di tornare a casa ancora lucido. Sentii una musica confusa a delle chiacchiere provenire da una delle mille traversine del centro e istintivamente mi misi a “fiutarla” nell’aria come un segugio;
Vorrei darvi buone notizie. Ma non ce ne sono grankè da queste parti. Il mondo gira in un verso e tanta gente gira in un altro. Da una parte il mutuo casa, le bollette, le scarpine x i bambini, la benzina; dall'altra le visioni, una strafiga coi takki alti, la mattina alzarsi senza sveglia e lavorare solo quando ti va.
Volevo darvi buone notizie. Ma oggi ho solo merda su questa tastiera.
ho da riconsegnare un film, un porno,
oggi sono tristissimo.
il film deve essere riconsegnato entro la mezzanotte, domani troppo complicato,
ma stasera, ...che cazzo, sono giù e tutto gira al contrario, un mucchio di panni da lavare assolutamente entro stasera,
una barba di sette giorni da fare assolutamente entro stasera.
mi muovo sento l'odore dei campi di grano mi muovo sento il sapore aspro delle fragole mi muovo sento il rumore dei passi di un uomo mi muovo tocco il libro nella mia mano mi muovo vedo...
"sabato-esterno-notte" E "sei libero no, adesso puoi fare quel cazzo che ti pare" me lo avranno ripetuto per un mese tutte le sere che mettevo il mio brutto muso fuori di casa. Prima ancora di salutarmi erano già pronti, "vi siete smollati? uao allora stasera si va a fighe" e già mi immaginavo con la sahariana, nascosto dietro un cespuglio pronto per l'agguato alla figa, noncurante del fatto che l'agguato lo avrei subito io. Mi ero buttato sul lavoro per non pensare, ai tempi facevo il falegname, tutte le sere mi fermavo un paio d'ore in ditta e il mio intento sembrava funzionare alla grande, poi arrivava il fine settimana e avevo bisogno di continui stimoli per poter non pensare.