A volte mi chiedi che cosa ho mai costruito d'importante interessante vagamente prezioso nel corso d'una vita assaporata smembrata nel nulla certo a volte mi chiedi mi chiedi, sì.
Non ricordo ormai più, quando è cominciato,ma ne vedo i risultati;sono come quell' uomo che passava sempre dalla piazzetta dove abitavo da piccolo, noi ragazzi lo prendevamo in giro, arrivava sempre ubriaco e ci si divertiva a dirgli cazzate,tanto era così gonfio che non capiva mai niente.
Lei mi cerca, l'altra aspetta una mia telefonata, mi hanno detto che sono uno strafottente, un egoista, un bastardo, mi hanno detto le stesse parole, in notti diverse, in posti diversi, ma io sono sempre qui, solo con me stesso a 300 metri di altezza seduto su un muro a picco sul mare.
Capita pure che alle volte sei da solo a farti cinque piani di scale. Capita che arrivi a casa tua e stai per infilare la chiave nella toppa e senti il vicino di casa che alle quattro e mezza di notte sta ascoltando la radio. Che cazzo c’è da ascoltare alle 4 e mezza di notte.
Si…ricordo quei momenti… quei giorni…quei mesi…è quasi come se l’avessi ancora davanti agli occhi…con l’umore che sembrava farsi un giro sulle montagne russe…la madre che le chiede :“allora?… cosa hai fatto oggi?”... lei scappa e scoppia in lacrime come se avesse confessato in quel momento un orrendo delitto…
oggi
il cielo piange con me.
al sangue rancido
della mia vita
dissolta nelle pozzanghere torbide
sature di scheletri ballerini
mai scacciati dalla memoria.
alla mia ingenua tranquillità
priva di risultati
ed eclatanti successi.
giorno dopo giorno mattina e pomeriggio per mesi e mesi. il tempo sembra essersi fermato inchiodato nel limbo melmoso della più pura e paurosa realtà. c'è chi ha grandi sogni grandi idee e c'è chi le realizza e chi no. chi ne rimane deluso lasciando perdere tutto gettandosi via con una lametta o con una corda e chi esaltato ambisce a piani ancora più elevati. io mi accontento di poco e forse quel poco è fin troppo anche per me. chiedetelo a chi comanda se veramente c'è chi comanda senza avere il coraggio di farsi guardare almeno una volta dritto nelle palle degli occhi
...avevano ammazzato Chuck Sandlers. la notizia sgattaiolò tra i trafiletti sbiaditi dei quotidiani e tra le immagini furiose rapide dei tg, stridule e sommesse e vorticose, sussurrate dal freddo atono moralismo d'imbellettati mezzibusti e balbettanti opinionisti.
Sarà stato l’aver rivisto una faccia che non riesco a dimenticare, saranno stati quegli occhi e quella bocca che mi parlavano e mi facevano riprovare emozioni ormai passate da troppo tempo, sarà stato l’ennesimo esame bocciato, sarà stata l’ennesima discussione con una faccia di cazzoche è il mio capo.. saranno state un sacco di cose, ma domenica ero carico come una molla.
Decido di scaricarmi un po’ altrimenti sarebbe partito qualche pugno su qualche viso di merda che sempre più spesso mi si presenta davanti.
Comodamente seduta alla scrivania dell’ufficio del suo nuovo lavoro…”che cazzo ci faccio qui?!”si chiede.
Pensieri ed emozioni contrastanti le inceppano il cervello, il bisogno ed il desiderio di cominciare a vivere in maniera “normale” sono presi a calci in faccia dall’abitudine e dal piacere di continuare a percorrere la vecchia strada.