Anche noi abbiamo
il nostro calvario
all’altezza della terza stazione
della metropolitana
là
tossici che chiedono spicci
donne che sbattono contro cartelloni pubblicitari
la vita che mima se stessa
Fra i tanti lavori che quotidianamente vengono pubblicati è arrivato questo, composto da 15 capitoli, per motivi di praticità ho deciso di pubblicarne un capitolo alla volta, il suo titolo è Metropolitani 2, volta per volta inserirò vicino al titolo anche il numero del capitolo.
L'amministratore
CAPITOLO 1
Non mi è mai piaciuto fare dei culi, ho sempre amato l’idea dei pompini ma meno la pratica, e adoro scopare e leccare la fica.
Bevo enormi quantità d’alcol, dalla colazione fino a notte inoltrata, detesto le droghe, se si fa eccezione per qualche canna ogni tanto, soprattutto quando le condizioni del mio fegato m’impediscono di bere..
Penso che tra non molti anni sarò diventato un perfetto cannabinoide dipendente con il fegato di una balena.
Voglio che la mia vita assomigli ad un libro usato...stropicciato, consunto, sottolineato, strappato, con le orecchie su tante pagine. Non voglio ritrovarmi con un volume nuovo di zecca alla fine...
e sento la chitarra seduto su questa sedia la sedia che è la mia sedia che mi porto dietro come il mio culo e guai a chi la tocca e guai a chi lo tocca
Naufrago nei pensieri. Annaspo. Inutile fatica. Non affogo. Mi tende una mano la mia bottiglia. Accetto. Bevo ingordo. Grazie amica mia. Mi stacco e respiro. Un tiro di sigaretta, un’ altra bestemmia. E l’ affondare m’ è più dolce.
I passi dei ragazzi, che indietreggiavano, e lo lasciavano solo. Alfonso Poppò si sedette su una panchina, nudo, con indosso quell’idiozia. Era stanco, la giornata era iniziata tra le mura di una cella, senza libertà, e finiva all’aria aperta, con la sua amica del cuore, l’unica che non lo tradiva.