LEXI BARDOT, dal primo giorno in cui sei apparsa fulgida, ho avuto la voglia irreprimibile di fondarti e sfondarti. Tu, bellezza timida, che mi divori con lo sguardo. Il tuo seno, materno, marmoreo, mi depista, mi devia, mi uccide. E’ latte, è bontà sopraffina.
A volte c'è da mettersi la mano nei capelli Ci sono alcune cose che impari. Quando giochi a calcio e sbagli un rigore "decisivo" ti metti la mano nei capelli perché ti hanno insegnato così, devi mostrare la tua "vergogna", l'errore. Non è bella la vita.
Sono al lavoro, una cosa insensata, un movimento di denaro energie e altro per vendere cose come scopini del cesso. Non ho niente contro gli scopini del cesso, ma i soldi mi piacerebbe che fossero usati meglio. E le energie anche. Soprattutto le mie .
Vorrei anche dire che una mia collega oggi ha detto che il comune gli ha mandato una mora. E' una vita che aspetto che il comune mi mandi una mora. Fino ad adesso mi ha mandato un mucchio di vecchiacci bavosi che volevano i miei soldi. Comune mandami un sacco di more.
“Dai, prendiamo il cane di tua nonna, quel meticcio puzzolente, lo imbrachiamo con una corda, gli blocchiamo le zampe, gli ficchiamo un bel tubo di gola e lo riempiamo di birra”
non conosco la metrica il ritmo e cose cosi. insomma se qualcuno per strada si mette ad urlare: -ehi tu,scrittore- non sarò certo io a girarmi. ma vi assicuro ragazzi che quando mi trovo davanti a penna e quaderno il sangue ribolle la mano trema e gode. il fruscio della penna sul foglio. in quel quaderno ci sono io