Riecheggia solitaria nel mezzo di una fitta nebbia, con il vento che screpola le parti indifese un crecendo di vuoto insaziabile ed impalpabile nell'ossuta via, per metà percorsa
Le atmosfere piu' intime vendute al pubblico follia iniettata in ogni attimo vissuto ed i brividi della conoscenza attaccano per lasciarci esanimi e stupefatti
Chi ha perso la strada? non si trova la soluzione Il problema del grido silente contagioso e inguaribile
L'infelicita si arrampica sopra la schiena come un ragno avventuruiero pronta ad esplorare i momenti sereni e ad attaccare il tuo intimo riprende ogni attimo di serenita' e lo colora di nero buio incontrastato che dilaga come inchiostro su un foglio di carta e ti chiedi come possa succedere, ma succede e non si ferma e l'unico sollievo e pensare di aggraparsi ad una rete piena di sogni anche se questa è piena di buchi larghi come voragini di un terremoto le domande diventano inquisitori crudeli e assetati di falsa giustizia tutti i pensieri e le idee volano nel abisso, in mezzo al petto continua l'incubo anche quando sei sveglio, continua le speranze che prefissavi per il futuro hanno l'utilita' di volantini pubblicitari e nell'inquietudine riposi senza chiudere occhio perche' troppo liquido scalfisce l' identita' Risposte sbagliate ad ogni quesito, fregature gia' decise paura, tanta paura di cio' che sara' attesa ingrata e illusioni appicicate come colla.
Ronzio nella testa pesante che crolla la mia salute dipende da cosa... non riesco a pensare troppo bere ieri sera troppe sere, sempre a spaccarsi sempre a bruciare a giocare con la vita e salutare la morte con gli occhi rossi l'alito fetente, e il cuore a mille ch poi uno che deve fare se le cose te le offrono non si puo' dire di no... quello sicuro. E anche quando non ce' niente da fare stiamo in piedi fino all'alba, e oltre
mi sdraio di fianco al cane ancora la puzza creata dalle mie brutte abitudini almentari lo avvicinano sempre di piu' al mio culo ...strani animali i cani ,mi ricordano quei vecchi amici che lavoravano alla catena di montaggio...allora la puzza in giro per la fabbrica era peggiore di quella che poteva fare un intestino sollecitato dall' alcool e dai grassi,il padrone passava e loro erano li ricurvi pronti a tutto , strane persone gli operai
mi piacerebbe ricordare di praga qualcos' altro che fosse stato scelto da me , in 5 giorni mi sono limitato a visitare musei monumenti stanze ,la birra che avevo scelto per le escursioni quella era l'unica cosa scelta da me, forse anche guardare le cosce bianche delle ragazzine ansiose di salire sul tram.
Un soffice vento solleva il lembo di un velo. I volti sono coperti e schiacciati , quasi soffocati nel porsi uno di fronte l’altro…… privi di identità si animano e trillano ….. malinconia dell’abbandono o erotismo infantile?
Quando 80° di alcool ti attraversano le vene senti d'apprima un senso di leggerezza dovuto al calo di sensibilità sensoriale, e successivamente un ingenua sicurezza nel formulare frasi (se pur con tono traballante dovuto appunto al calo sensoriale). Alcuni la chiamano assenza di vergogna...la vergogna che limita la gente. Infondo quello stato quasi inconsapevole favorisce un colloquio tra il saggio, l'erudito e il folle...sembrerebbe strano ascoltare un ubriaco che teorizza una nuova evoluzione smontando teorie già esistenti... Vecchie parole e ricordi, tra confessioni e stragi personali di cuori infranti e noie allucinanti, Parole nuove in confronto ad uno stato di lucidità consapevole mirata a nascondere il pregiudizio dettato dalla vergogna, Pensieri gettati al vento in balia di esso entrando in orecchie stravolte dal peso e dalla leggerezza della mente, Fluidi mentali, esecrezioni neurali, quasi come fosse tutto un continuo flash e un pensiero tira l'altro come in una caverna buia in cerca di uno spiraglio di luce, Nuovi mondi, nuovi sogni, nuove lune e soli, nuove facce e nuovi nomi, L'alcool abusa della nostra ironia e delle nostre speranze, Ma in cambio di ciò favorisce una piena consapevolezza almeno per quel po prima di ritrovarsi appoggiati ad una tazza di un cesso, Fegato rimpiange molte cose ma Mente, per quello che può ricordarne, cerca ancora di ricreare uno stato in continuo Viaggio, L'alcool è ciò che l'uomo crea e che distrugge, la rinascita continua in una bottiglia di vetro, un gabbiano libero sull'oceano, una nuvola pronta a dissolversi, un sole pronto ad esplodere e ad estinguere la vita.
Quando 80° di alcool ti attraversano le vene senti d'apprima un senso di leggerezza dovuto al calo di sensibilità sensoriale, e successivamente un ingenua sicurezza nel formulare frasi (se pur con tono traballante dovuto appunto al calo sensoriale). Alcuni la chiamano assenza di vergogna...la vergogna che limita la gente. Infondo quello stato quasi inconsapevole favorisce un colloquio tra il saggio, l'erudito e il folle...sembrerebbe strano ascoltare un ubriaco che teorizza una nuova evoluzione smontando teorie già esistenti...
C'è un vecchio proverbio secondo cui la conoscenza che non viene seguita dall'azione è peggio dell'ignoranza. Perchè se tiri a indovinare e nn ci prendi puoi sempre dire, merda, gli dei mi sono avversi. Ma se sai e non fai, vuol dire che in testa hai soffitte e anticamere buie da percorrere avanti e indietro e a cui pensare. Non è mica una cosa sana, provoca serate noiose, un eccesso d'alcool e seghe... Charles Bukowski
La notte stellata, tremante e distratta la notte di luna sfacciata e provocane la notte marina sensuale e sabbiosa mi affida incertezza e solitudine, perchè ceppo acceso non é stella nè luna nè luce casta. Sono fuoco appiccato dalla mano sporca di un uomo che ha sfiorato con le dita corpi senza vita che si tocca dove sale il piacere dove melma e sporcizia si uniscono in un anelito di malvagità. L'oracolo pensieroso mi recapita dubbi solo dubbi, paure e luci cosmiche dalla mia malattia che covo che cresce che dilaga e fuoriesce potentissima e cambio espressione e vado vacillante come uno sciacallo a rubare,uccidere e affondare gli affamati canini su seni di donne sconosciute.
la notte stellata, tremante e distratta la notte di luna sfacciata e provocante la notte marina, sensuale e sabbiosa mi affida incertezza e solitudine, perchè ceppo acceso non è stella nè luna nè luce casta. Sono fuoco appicato dalla mano sporco di un uomo che ha sfiorato con le dita corpi senza vita, che si tocca dove dove sale il piacere dove melma e sporcizia si uniscono in un anelito di malvagità. L'oracolo del pensieroso mi racapita dubbi solo dubbi,paure e luci cosmiche dalla mia malattia che covo che cresce che dilaga e fuoriesce potentissima e cambio espressione e vado vacillante come uno sciacallo a rubare,uccidere e affondare gli affamati canini su seni di donne sconosciute.
Quando pensi che sta arrivando quel brivido, che ti sale e scende dalla schiena, ma poi ti metti penna in mano e non salta fuori niente, vuol dire che non ce' ne' ...... l'ispirazione è peggio di una puttana d'alto borgo, devi saperla prendere solo quando ti cerca.... e se non arriva significa che sei finito.
Nessuno è bello, niente è bello, sono tutti pareri soggettivi, e chi si crede bello non è altro che uno sciocco, che pecca di presunzione. Siamo tutti uguali, fatti di carne ossa e materia celebrale. L'unica differenza sono i pensieri, solo loro possono renderci belli o brutti, tutto il resto è nullo.
Sembravano sciocchezze e amenità, ma ora, sull'orla del baratro, ognuno cercava salvezza trovando solo morte e solitudine. 21/12/2012. C'era chi rideva, e ci beveva su quando questa storia iniziò a girare. E ora che i morti iniziavano a diventare troppi, erano rimaste solo le lacrime. Ma un uomo, era li fermo, ad osservare la terra che vomitava lava e che si contorceva come se fosse in preda al mal di pancia. "Io, che ho evitato le cattive azioni, onestà su onestà, sto per finire nello stesso modo di coloro che sono stati assassini della loro stessa vita. Inconsciamente hanno segnato la loro data. Era noto a loro, e non hanno saputo agire x cambiare qualche cosa, hanno continuato ad ammazzare se stessi e la vita". Pensava e piangeva. Le lacrime toccavano terra e evaporavano. La lava stava per spuntare ovunque. "Ma io ho ancora quel forte sentimento, l'amore. E se devo morire, lo farò baciando colei che amavo!". La corsa di quell'uomo verso la sua amata era pazzesca. Sporco di cenere, lacerato sul torace, sanguinante, calpestava le macerie e le pozze di acqua bollente, un paesaggio infernale. Un puzzo di zolfo si era insediato nelle narici, ma lui correva. Voleva morire amando. "Potevano redimersi, e invece no. Stupide marionette, hanno pensato ai soldi. Solo a quelli, ora non hanno più valore. Hanno pensato al divertimento, e ora piangono. La loro vita è sulla lama del rasoio! E io ne pago le conseguenze!" Corsa frenetica e asfissiante. I piedi lacerati, le pietre roventi. Il sangue che colava lungo la fronte. Lacrime che percorrevano le guance. Le esplosioni vulcaniche si susseguivano, e getti di lava coprivano il cielo. Le tremebde vibrazioni spostavano drasticamente il baricentro del corpo. E l'uomo si trovava in terra. Cercava di rialzarsi e trovare nuovamente l'equilibrio, ma era cosa molto difficile. "Manca poco, ne son certo, e non saranno di certo queste vibrazioni a fermarmi" Nonostante le forti vibrazioni, l'uomo si rimise in corsa. Un getto di acqua lo sollevò da terra. Un volo incantevole come quello di una farfalla, e poi a terra. Ma non era morto, ne ferito, solo nudo, e anke pulito. La corsa era nuovamente pulita. Sembrava quasi che tutto ciò che lo circondava era inesistente. Correva ancora, puntando una colonna. "Eccola, è lì!" La corsa durò ancora poco. E poi l'uomo si fermò. Era nudo come lei. E si baciarono. Le lacrime caddero dagli occhi dei due esseri, bagnando il suolo. Il sole sorgeva alle loro spalle. Le lacrime toccarono terra e fu silenzio. Caddero altre lacrime. In una manciata di secondi, qualcosa di luccicante uscì da una piccola fessura del suolo. Si librava in cielo, e arrivò all'altezza delgi occhi dei due esseri. Sembrava osservarli. Una piccola sfera che osservava gli esseri umani, e poi un esplosione. Nello spazio un satellite rimasto in orbita riprese un immagine spettacolare. Un'onda circolare celeste, coprì tutto il pianeta. La vegetazione ricoprì tutta la morte, e la lava divenne acqua. La terra aveva perdonato l'uomo. L'amore aveva compituo il suo giusto ruolo. Erano le 6:00 del 22/12/2012. Solo un uomo e una donna erano sopravvissuti. E ancora una volta, qualcuno avrà la possibilità di dire che in un passato remoto, Adamo ed Eva vissero nell'eden.