Una natura, contaminata ma viva sotto forma di albero mi interpellō senza rancore con la sua triste, dolce antica voce, lamentando lo scempio, la follia l'ingiustizia di cui mi ero reso complice
Oh, what if tomorrow my idol should die? I'd know some sorrow but I won't even cry though so many are gone not for long I did moan; ain't it funny how life is only death's wife?
Alone you sing with trembling voice finding rhymes with "consciousness", and in the spring you have no choice but spend your time with carelessness, and when you bring back home your noise you hear the chimes of faithfulness.
beh, io qui ci ho il pollo fucsia che mi assorbe le formiche, ma tanto non č un problema perchč ho sempre saputo che i tedeschi hanno tendenze natalizie e me ne compiaccio - con grande gioia dei pigmei e non solo...
Quella notte era come se aspettassi quella telefonata La pioggia la fuori era la padrona incontrastata. Fredda. Umida. Inquieta. Il bar fu la prima destinazione. Il distributore di benzina la seconda Pieno di diesel al serbatoio vuoto Pieno di rum allo stomaco a pezzi. Poi il viaggio.
un radiatore per la strada mi ricordava una mucca che si irrigidiva alle promesse di un balcone con le mammelle gonfie di documentari di storia il latte avvelenato l’hanno gettato nel fiume e i pesci sono venuti a respirare
Erano le sei del pomeriggio e in compagnia della mia solita ed inseparabile bottiglia di rosso mi trovavo davanti al mio vecchio ma ancora efficiente computer a scartabellare e rileggere,poesie mie e di grandi autori come baudelaire oppure rimbaud ;probabilmente le leggevo per tentare di trovare un sorta di fottuto e ovviamente inesistente filo conduttore tra me e quei geni maledetti.
al buio tra muffa e odore di legno umido,mi agito tra cinture di ferro,il mio essere fluttuante,liquido,alcolico,profumato e magico,ha voglia di uscire!
Perduti in una nebbia di dolore accovacciati come cani vaghiamo verso una fioca luce non sentiamo alcun rumore aspettiamo che giunga l'ora e che venga il canto.
era una di quelle notti...si..quelle notti da bar, avevo litgato con mia moglie, quella puttana di mia moglie, voleva sempre il cazzo, e non mi lasciava scrivere in pace.
ci eravamo detti - ma sė, perchč no, in fondo non c'č nulla di male- ma non era proprio cosė. e allora sono andato a casa sua. ero piuttosto teso, lei pure, si capisce.
Io non l'ho mai capita la vita, per me č stato un sogno onirico, metafisico e visionario, proprio non so rapportarmi alle logiche della gente, che svezza, sevizia, inculca il marchio della cattiveria.